Se lo scorso maggio i milanisti erano stati addirittura affettuosi con il simbolo del calcio romanista con lo striscione che recitava «La Sud rende omaggio al rivale Francesco Totti», ad oggi i rapporti tra la capitale e Milano sono tornati piuttosto tesi.
Tornando un po’ indietro nel tempo resta infatti indimenticabile lo «scippo di Falcao», grazie a Giulio Andreotti che indusse il presidente nerazzurro Ivanoe Fraizzoli a stracciare il contratto con l’Inter firmato dal fuoriclasse brasiliano dopo lo scudetto con la Roma. Bastò una telefonata tra il leader della DC e Fraizzoli, ma di Falcao non si parlò.
In tempi successivi fu il turno di Totti che Berlusconi e Moratti provarono a portare a Milano. L’allora presidente dei rossoneri, dopo aver portato via da Roma nel 1987 Carlo Ancelotti, capì che il legame di Totti con la città era troppo viscerale. Stessa considerazione che fece a malincuore Moratti, salvo poi rifarsi con Batistuta, che però non rese come ci si aspettava, tanto che il presidente Sensi commentò così il trasferimento: «Gli abbiamo rifilato ‘na fregatura».
Fonte: gazzetta dello sport