Il calcio prova a riavvicinarsi alla gente perbene, soprattutto vuole riportarla allo stadio. Sarà dunque facilitato l’acquisto degli abbonamenti e dei biglietti, anche per chi segue la squadra in trasferta – scrive il Corriere della Sera -, con l’abolizione della tessera del tifoso che tante polemiche ha sollevato. Ora i biglietti resteranno nominali e il posto sarà fisso, ma la famigerata carta non esisterà più. La sostituirà, se le società vorranno (e certamente vorranno), una fidelity card, che permetterà al tifoso-cliente di legarsi ancora di più al club e di avere varie agevolazioni, un po’ come accade con la tessera del supermercato.
Non solo: i biglietti potranno essere acquistati pure il giorno della partita e potranno farlo anche i tifosi in trasferta, ma non per il settore ospiti (la cui vendita chiuderà alle 19 del giorno precedente) e purché la gara non abbia restrizioni decise dall’Osservatorio.
Le società avranno un ruolo centrale: potranno punire i propri tifosi con sospensioni o multe se non rispetteranno le regole stabilite da un codice etico. Ma il protocollo d’intesa tra ministro dell’Interno, ministro dello Sport, Figc e Coni, firmato nella sede della Federcalcio, rappresenta anche un ritorno un po’ nostalgico al calcio d’un tempo, perché — dopo dieci anni — potranno rientrare nelle curve i tamburi e i megafoni, sebbene sotto controllo.