(Il Messaggero) – Il responso dello Stato sullo stadio della Roma a Tor di Valle arriverà solo oggi, ma si va verso un parere favorevole. Andrà ad arricchire i pareri già depositati da Città metropolitana e Comune sul tavolo della conferenza dei servizi in Regione nelle ultime ore. Pareri controversi, pieni di prescrizioni e dubbi, sulla fattibilità del nuo- vo progetto figlio della delibera sulla pubblica utilità «innovata» dalla giunta Raggi. I nodi ancora da sciogliere e già messinero su bianco dai tecnici del Campidoglio e dell’ex Provincia riguardano tutti i settori interessati dall’operazione calcistico-immobiliare di Tor di Valle: l’urbanistica, la mobilità, i Lavori pubblici, l’ambiente, lo sport e il Turismo. A questi, poi, si aggiungono la Sovraintendenza capitolina e il Municipio IX. Una sfilza di paletti che rendono ancora, a pochi giorni dal giudizio finale della conferenza dei servizi, la decisione piena di ombre.
IL PRESSING – Intanto il parere onnicomprensivo dello Stato, ovvero quello dei vari ministeri interessati, conferma lo sprint della maggioranza Pd del Governo su Tor di Valle. Un’attenzione che si è registrata anche nell’ultima manovrina, con una serie di norme ad hoc inserite in alcuni emendamenti. A partire dall’equiparazione del via libera della conferenza dei servizi alla variante urbanistica. In sospeso e sullo sfondo c’è ancora il Ministero dei Beni culturali, anche se dal Collegio romano hanno fatto capire che tutte le valutazioni del caso verranno rimandate alla decisione che la direzione generale per l’Archeologia e il Paesaggio dovrà prendere sul vincolo che tutela l’ippodromo di Julio Lafuente. La soprintendenza del Mibact, dopo avere promosso la tutela, a giugno ha deciso di ritirarla. Ora il Ministero deve esprimersi sul ricorso presentato dall’associazione Italia Nostra. E la decisione arriverà non prima di fine settembre.
LE FALLE – Ai tecnici della Regione dunque spetterà decidere se ripartire da capo con il progetto o proseguire. I principali nei – già inseriti sotto forma di prescrizioni – riguardano le cubature che sforano ampiamente i limiti del Piano regolatore, nonostante il taglio alle torri dell’«Ecomostro», nessuna certezza sugli interventi per potenziare il trasporto pubblico, i tempi di fattibilità del ponte dei congressi, i parcheggi insufficienti e la viabilità inadeguata per una zona già congestionata dal traffico.