(F. Ferrazza) Stanchi e con la sensazione di ritrovarsi già sotto esame. Il calcio d’estate – a una settimana dall’esordio in campionato contro l‘Atalanta – lascia la Roma in balia di dubbi e paure, sfiancata dalla preparazione di Di Francesco e amareggiata per le due sconfitte subite nella mini- tournée spagnola. Soprattutto per il pesante ko rimediato con il Celta Vigo (4-1), macigno inaspettato, difficilmente giustificabile con la scusa delle gambe imballate e della scelta del tecnico di schierare nel primo tempo riserve e partenti. Quattro gol presi in venti minuti preoccupano l’allenatore giallorosso, che aspetta Mahrez, ma deve fare i conti i tanti grattacapi difensivi.
DIFRA DELUSO – “Questa sconfitta ci deve servire da lezione – l’amarezza di Eusebio, a fine gara, si abbatte sui giocatori – soprattutto per l’approccio alle partite. Si gioca come ci si allena, quindi dobbiamo alzare la qualità degli allenamenti. Ci hanno massacrato, è stata una disfatta sotto tutti i punti di vista. C’è tanto da lavorare, ma non si fa filosofia, è una questione di atteggiamenti“. L’indice del mister ex Sassuolo è puntato con forza verso qualcosa che non gli sta piacendo nel comportamento in campo dei suoi. “Determinate partite vanno preparate in modo differente, al di là dell’aspetto tattico. Siamo a sette giorni dalla sfida con l’Atalanta, devo cancellare in fretta questo primo tempo, anche se ho visto miglioramenti dal punto di vista fisico. Ci sono delle valutazioni da fare nelle sedi opportune“.
VERTICE URGENTE – La sede opportuna è Trigoria, dove oggi Di Francesco incontrerà la dirigenza (Monchi e Baldissoni), per un vertice d’emergenza mirato a un’accelerazione sul mercato. Per un esterno d’attacco (la pazienza per Mahrez sta terminando) e un difensore centrale da affiancare a Manolas (Fazio, Juan Jesus e Moreno non sembrano dare le stesse garanzie di Ruediger). Poi il tecnico parlerà alla squadra, alla ripresa degli allenamenti di Ferragosto (domani pomeriggio), per una strigliata cominciata nello spogliatoio di Vigo e destinata a proseguire a Roma. Per questo al rientro in nottata, dopo la pesante sconfitta contro il Celta, le facce dei giocatori tradiscono, oltre alla stanchezza, tanta amarezza e disappunto. Nessuna voglia di parlare, umore sotto i piedi e solamente la voglia di andare a dormire di corsa, sfruttando il giorno e mezzo di riposo a disposizione, prima di doversi immergere nel clima campionato. L’unico a fermarsi con i pochissimi tifosi presenti, è De Rossi, per il resto solo un fuggi fuggi veloce, all’interno di una città in piena festa laziale per la vittoria della Supercoppa.
STROOTMAN: “SERVIRA’ DA LEZIONE” – D’altra parte a nome della squadra aveva già parlato in Spagna Strootman. “Questo schiaffo ci servirà da lezione e sono sicuro che a Bergamo faremo una grande partita – fa prove d’ottimismo l’olandese – il calcio di Di Francesco non è complicato, ma eravamo abituati a giocare in un modo e ora stiamo cambiando. In allenamento le cose vano bene, ora dobbiamo farle vedere anche in partita“. Nello spogliatoio, al di là delle dichiarazioni, è già aperto un dibattito importante, tra i senatori del gruppo e il tecnico giallorosso, per cercare i meccanismi più adatti, per mediare tra i le convinzioni tattiche di Eusebio e l’esperienza di giocatori che arrivano da un sistema di gioco diverso, dal quale vorrebbero discostarsi il meno possibile.
Fonte: repubblica.it