(M.Allegri) – Sull’affaire “stadio della Roma”, scende in campo la Corte dei conti. Dopo il parere negativo del ministero dei Trasporti, che ha bocciato infrastrutture e organizzazione della viabilità, e in attesa della conferenza dei servizi convocata in settembre dalla Regione, il procuratore capo Andrea Lupi ha aperto un fascicolo d’indagine. Nel mirino della magistratura contabile, la delibera capitolina che approva l’interesse pubblico per l’impianto sportivo di Tor di Valle e per il progetto proposto dalla società Eurnova dell’imprenditore Luca Parnasi. L’inchiesta è scattata dopo due esposti presentati dal Tavolo della libera urbanistica del Movimento 5 stelle, che comprende la base grillina contraria al progetto, e dal segretario dei Radicali, Riccardo Magi. A scrivere e firmare il primo documento, è Francesco Sanvitto, architetto, urbanista e militante 5 stelle. Le criticità segnalate e sulle quali farà luce la magistratura contabile sono parecchie. Tre in particolare: il pagamento «con moneta urbanistica», da parte dell’Amministrazione, di aree che il Campidoglio dovrebbe invece ottenere gratuitamente, il fatto che, se il progetto verrà approvato, il Comune avrebbe un ritorno carente in termini di opere pubbliche e, oltretutto, la considerazione che le opere pubbliche in questione sarebbero in realtà indispensabili ai privati per svolgere la propria attività. Ora, i pm contabili dovranno stabilire se la delibera comporti un danno erariale, valutare la legittimità di una possibile variazione al piano regolatore e, soprattutto, verificare la differenza fra i costi sostenuti per la collocazione dello stadio a Tor di Valle rispetto a un’altra zona della Capitale. Per questo motivo, il procuratore Lupi chiederà una relazione al Segretariato generale del Campidoglio.
INAGIBILITÀ – L’esposto presentato dai Radicali, invece, si concentra sul «rischio inagibilità» dello stadio che, nel progetto attuale, sarebbe servito da infrastrutture ampiamente insufficienti e collocato in una zona a rischio inondazione «impossibile da evacuare in tempi rapidi». Una condizione che genererebbe un «futuro enorme danno erariale» per il Campidoglio, tale da «mettere a rischio i futuri bilanci comunali».
fonte: Il Messaggero