(Il Tempo) – La Roma non ha fortuna con gli acronimi. Si tratti di GLT o di VAR, il battesimo, in un modo o nell’altro, ci tocca sempre. Fu così con il gol di Pepe a Verona, del quale non si era accorto neanche il nostro ex Primavera, che inaugurò la Goal Line Technology. È stato così con il primo mancato utilizzo della VAR da parte dell’arbitro addetto. Tra i due strumenti esiste una differenza sostanziale. Il primo è solo un apparecchio tecnico che non risente dell’influenza umana; il secondo sposta, quando resta silente come in occasione del fallo solare su Perotti, l’errore umano dal campo al video, rendendolo molto più grave. Se poi la mancata chiamata è dovuta ad un arbitro in predicato di andare ai prossimi mondiali, che già in occasione di una precedente partita tra le due squadre riuscì a non dare il meglio di sé, la cosa lascia molto più l’amaro in bocca. Immagino le telefonate intercorse tra Arezzo (Nicchi) e Roma (dove era presente Rosetti, quello dell’espulsione di Mexes e delle corna di Cassano) finalizzate a dare una plausibile spiegazione su una omissione gravissima per un rigore che ha visto tutto il mondo… meno Spalletti. Restiamo in tema televisivo. Complimenti a quel conduttore e a quell’ex grande giocatore il cui collo non appare più taurino, che ci hanno illustrato la grandezza ed i meriti di un allenatore fino a tre mesi fa oltraggiato ed oggi esaltato per una partita in cui è stato salvato tre volte dai pali interni ed una volta dall’arbitro e dall’addetto al VAR. Voglio ancora rimanere in argomento. Visto che i canoni corrisposti ai padroni delle ferriere televisive sono decisamente cospicui, oltre ad un maggiore equilibrio nei commenti, credo che un consiglio si possa rivolgere: si evitasse di riprendere spettatori più o meno famosi. Il ripetersi di certi episodi decisamente sfortunati, altrimenti, potrebbe comportare l’accostamento con il personaggio, costringendo il malcapitato spettatore ad inopportuni gesti apotropaici. Comunque, la Maggica ha perso una partita che avrebbe dovuto vincere con largo punteggio e a Milano già si festeggia la lotta per lo scudetto. P.S. Inquadrato in tribuna anche Walter Sabatini. Mi pareva di ricordare che avesse escluso la possibilità di assistere dalla Tribuna allo scontro della sua nuova squadra con quella che avrebbe amato perennemente. Sono passati meno di tre mesi da quando lo disse.