(M.Di Dio) – Al gran ballo della Champions i debuttanti della Roma, allenatore compreso, se la cavano pur senza conoscere i passi giusti. Così lo 0-0 strappato all’Atletico Madrid, seconda potenza del ranking Uefa e due volte finalista nelle ultime quattro edizioni, vale come una vittoria. Un punto d’oro, frutto di una gara in cui i giallorossi hanno saputo soffrire le incursioni degli avversari e hanno provato ad alleggerire la pressione portandosi però senza costrutto dalle parti di Oblak. Muovere la classifica è importante, in un turno nel quale il Chelsea ha annientato il Qarabag (il probabile anello debole del gruppo), come tenere a portata di punti una formazione che in Champions ha sempre vinto la fase a gironi. La strada verso la qualificazione sarà lunga e difficile visto il livello delle avversarie, ma un debutto senza ko è già un dato confortante.
Roma, dunque, poco concreta negli ultimi sedici metri quando l’Atletico Madrid le concede la possibilità di affondare i colpi. E in grande difficoltà soprattutto sulla parte destra dove Bruno Peres scompare di fronte alle discese di Koke (alla fine oltre 12 chilometri percorsi in campo). In realtà ai giallorossi manca un rigore (netto il tocco di mano in area di Vietto che l’arbitro Mazic giudica clamorosamente involontario) mentre la squadra di Simeone, che macina il suo gioco più lentamente ma con maggiore precisione, a ogni affondo pare in grado di far male. Nel secondo tempo, sale in cattedra Alisson che regala almeno tre interventi decisivi. E mentre la truppa di Simeone getta nella mischia tutte le armi possibili dalla panchina (Carrasco, Correa e Gaitan), Di Francesco decide di cambiare modulo, un 3-5-2 più prudente che reggerà botta. L’Atletico tenta fino all’ultimo di portare a casa il risultato, Saul Niguez spara sul palo una corta ma miracolosa respinta di Alisson, la Roma tira un sospiro di sollievo per il pericolo scampato. Per i debuttanti come Di Francesco un punto che fa morale.
fonte: Il Giornale