(M.Ferretti) – Esordio complicato. Debutto difficile. Impatto duro. Quante ne abbiamo dette, lette e scritte prima della partita contro l’Atletico? Un marea. E tutte reali, concrete, credibili. Perché, si sottolineava alla vigilia, l’avversario della squadra di Eusebio Di Francesco è di un altro livello, specie in campo internazionale. Ci sono i numeri che lo confermavano; ci sono le statistiche che ti mettevano all’angolo. Non si trattava di sminuire la Roma: era una semplice analisi della realtà. E allora, in certi casi, cosa occorre fare? Giocarsela. Punto. Andare in campo e tentare di dare tutto quello che hai. Nelle gambe e nella testa. E, perché no?, anche nel cuore. Non c’era altra via di uscita, per i giallorossi: giocarsela. Con rispetto ma senza paura. Dunque, pronti via e la Roma ha cominciato davvero a giocarsela. A petto in fuori contro un avversario che ha rapidamente dimostrato di essere esattamente quello descritto alla vigilia. Tosto, “sgorbutico”, esperto. Forte, insomma. Gli uomini di Di Francesco, però, non hanno mai abbassato la guardia e lo sguardo. Hanno rischiato di prendere gol ma sono anche andati vicini a segnarlo. Emozioni forti, e partita equilibrata. Stadio partecipe, vibrante. Facile a dire: atmosfera da Champions.
fonte: Il Messaggero