Fatto 20, facciamo pure 21: Gonalons è l’ultimo della compagnia, non s’offenda il francese ma è giusto un ordine temporale. È, anche, il segno di una filosofia che è cambiata, di una Roma che ha deciso di allungarsi come per trovare nuove vie, nuove risorse, invece di continuare a ragionare sempre secondo gli stessi concetti. Di Francesco affronta oggi la quarta fatica di campionato schierando, appunto, il 21° uomo della sua rosa. Scava scava, il turnover diventa una regola di vita, un modo di gestire energie e, chissà, pure lo spogliatoio. Con il Verona, sabato, Di Francesco aveva cambiato mezza squadra rispetto al match con l’Atletico, 5 giocatori di movimento su 10. Stasera a Benevento altro giro, altra ruota, altri cinque cambi: Peres fa riposare Florenzi, Jesus dà il cambio a Fazio, di Gonalons s’è detto, Strootman entra per Nainggolan, in avanti Perotti si riprende una maglia. E Defrel spinge per fare il sesto uomo, il sesto cambio, se è vero che il francese insidia la voglia di riconferma di Ünder. «Devo dare nuova linfa alla squadra, ma cambiare tanto per cambiare non serve». Non avendo troppe gerarchie prestabilite, l’obiettivo del tecnico è quello di mantenere il minutaggio della rosa il più possibile omogeneo, per non arrivare in primavera con alcuni elementi con la lingua di fuori. La grande sfida, allora, è quella di mantenere il livello di competitività alto, nonostante il turnover.
Fonte: Gazzetta dello Sport