Insultati, sì. Minacciati, no. Come avevano sostenuto Totti e De Rossi. A differenza di quanto, invece, aveva denunciato la Digos nella sua relazione, confermata da De Sanctis, allora difensore dei pali giallorossi, oggi team manager.
Dopo la sconfitta casalinga in Europa con la Fiorentina, chi ebbe la forza, si presentò al cospetto degli ultrà, ricevendone insulti, sputi, accendini, bottigliette e, si pensava, minacce. Così avevano riferito la Digos e De Sanctis. Minacce smentite da Totti e De Rossi, che alla fine devono essere risultati più convincenti.
Perciò, dei quattro ultrà a processo, ieri tre sono stati condannati a due mesi per aver scavalcato la recinzione. Assolti dal Tribunale, che non ha ravvisato nei comportamenti degli ultrà «alcuna costrizione né alcuna forma di pressione tale da coartare la libertà dei calciatori». Niente minacce.
fonte: La Gazzetta dello Sport