(F. Balzani) Nella valigia, oltre al cappotto (previsti pioggia e vento mercoledì a Baku), la Roma proverà a portarsi dietro un amuleto. C’è, infatti, da sfatare una maledizione che dura da una vita e che ossessiona la gestione americana fin qui incapace di vincere una partita di Champions in trasferta. L’ultima vittoria fuori casa del torneo è stata il 3-2 sul Basilea nella fase a gironi 2010-2011. Era il 3 novembre. Presidente ancora Rosella Sensi, in panchina c’era Ranieri e a regalare il successo furono Totti, Menez e Greco.
Poi un disastro: 5 sconfitte (Donetsk, Monaco, Barcellona, Borisov e Madrid) e 5 pareggi (Cluj, Manchester City, Leverkusen, Mosca e Porto). Dopo lo 0-0 interno contro l’Atletico, inoltre, i giallorossi non vincono complessivamente in Champions da sette gare, ovvero dal 3-2 casalingo col Leverkusen del 4 novembre 2015. L’occasione giusta per sfatare il tabù potrebbe arrivare mercoledì nella sfida sul campo del Qarabag (ore 18), reduce dal 6-0 col Chelsea. Nella prima gara della sua storia contro una squadra dell’Azerbaigian la Roma cercherà di regalare anche il primo successo in Champions per Di Francesco. Passaggio fondamentale per il futuro nel girone di ferro.