(A. Angeloni) C’è chi racconta come il ruolo di Eusebio Di Francesco fosse stato determinante nell’aprire la strada per Vincenzo Montella alla Roma. E chi lo racconta ha ragione. Siamo all’inizio del 1999, Eusebio è già in giallorosso da un paio di anni, Vincenzo lo avrebbe raggiunto qualche mese dopo dalla Sampdoria. I due hanno in comune l’Empoli, vissuto da ragazzi pochi anni prima, sotto l’ala protettrice di Walter Mazzarri. Eusebio è del 1969, Vincenzo è del 1974, tanti anni insieme prima di rincontrarsi a Roma e far in modo che quel rapporto bambino diventasse uomo. Empoli era una delle scuole migliori per i giovani: ambiente sano per crescere, l’ideale per personaggi miti come loro, diversissimi caratterialmente ma uniti come un nodo. La così detta palestra toscana ha fatto il resto, cosa che non guasta, li ha resi anche bei giocatori. Di Francesco, quella scuola, l’ha frequentata dal 1985 al 1991 (fino all’87 nel settore giovanile), Montella nel 1985 e per tre anni è stato nel settore giovanile, dal 1987 al 1991 ha militato nella prima squadra. Dire che stiamo parlando di due amici è riduttivo: fratelli. Così amano definirsi. Nel gruppetto, all’epoca, è entrato l’altro fratello di calcio, Nicola Caccia, con cui hanno condiviso gli anni di Empoli e ancora oggi non esiste giornata in cui non si trovino in contatto, complice anche un’attività commerciale (negozi di abbigliamento marcato “Four Sides”, i 4 lati). Di Francesco, Montella e Caccia. E il quarto? Col calcio non c’entra, si chiama Massimo Cioni. Che non è quello delle galline di Spalletti. Lui nell’abbigliamento vive da sempre, come da tanti anni è amico fraterno dei tre.
UN CAPELLO IN COMUNE – Montella raggiunge Di Francesco a Roma e insieme arrivano allo scudetto del 2001. Entrambi hanno in comune un rapporto non troppo positivo con Capello, Eusebio di sicuro non ai livelli del suo compagno e amico. Una vita insieme, anche in ruoli diversi e sempre nella Roma. Perché Eusebio è stato anche team manager di Vincenzo, stagione 2005/2006. Inseparabili da separati, anche quando Montella ha cominciato ad allenare solo un anno dopo il suo fratello DiFra: l’ex aeroplanino ha avuto la possibilità di cominciare con la Roma, mentre Eusebio è partito dal Lanciano. Per certi versi, tutti e due sono partiti da casa, perché uno è romano adottato, l’altro è abruzzese.
LE SFIDE – Un derby strano e quella di domenica non sarà la prima volta si troveranno uno contro l’altro. E stavolta la partita è molto calda, perché Montella è obbligato a vincere e Di Francesco è destinato a farlo. Ma i due si vogliono bene e si studiano, senza imitarsi, ma hanno voglia di superarsi e poi magari andare a cena insieme per parlare anche del loro modo di vedere il pallone: Montella attua un calcio un po’ diverso dal suo amico romanista. Forse la rabbia che Vincenzo ha per non aver potuto allenare la Roma, Di Francesco l’ha avuta finché questa opportunità non gli è capitata davanti.E ora, la Roma, vuole tenersela stretta. Tra i due tutto è cominciato con un Lecce-Catania, novembre del 2011: esordio con vittoria per Vincenzino, primo scherzetto al suo fratello. Le partite giocate uno contro l’altro in campionato sono in tutto otto, lo score è a favore del tecnico del Milan, che ha il suo amico, oltre in quel Lecce-Catania, altre quattro volte: Sassuolo-Fiorentina 0-1 e 1-3 (dicembre 2013 e febbraio 2014), Milan-Sassuolo 4-3 (ottobre 2016) e Sassuolo-Milan 0-1 (febbraio 2017. A Di Francesco resta il successo del maggio 2014 (Fiorentina-Sassuolo 3-4) e di dicembre 2015 per 3-1 (Sampdoria-Sassuolo) e due pareggi Fiorentina-Sassuolo e Sassuolo Sampdoria (settembre 2014 e aprile 2016), entrambe finite 0-0. Di Francesco doveva sostituire Montella a Firenze e c’è stata anche la possibilità di andare alla Sampdoria.