(K. Karimi) – Nel giro di due settimane a Roma si sono accorti di lui, anche se in realtà ha fatto parte della rosa romanista dal gennaio 2014 in avanti, fino al trasferimento al Betis Siviglia non poi così rimpianto. Antonio Sanabria, talento paraguayano classe ’96 si è trasformato nell’ultimo mese da centravanti di belle speranze a killer d’area di rigore, con l’aggravante di segnare gol decisivi in extremis.
Il suo centro con la maglia del Betis, lo scorso 20 settembre, al 90′ della sfida contro il Real Madrid ha gelato il ‘Bernabeu’, che ha riconosciuto il sapore della sconfitta dopo tantissimo tempo. Ieri il bis, ancor più decisivo, in Colombia-Paraguay, quando in mischia ha girato in rete il pallone della vittoria in rimonta dell’Albirroja a Barranquilla. Ma Sanabria è anche l’uomo dalle 4 reti in 6 partite giocate in Liga, dal posto da titolare fisso nel Betis e dalla maglia numero 9 guadagnata con merito in un club storico come quello andaluso.
E la Roma? Solo un triste passato? No, tutt’altro. Come si legge sul comunicato che annunciava il trasferimento dai giallorossi al Betis il 15 luglio 2016, Sanabria è ancora legato al cosiddetto ‘diritto di recompra’, quello per intenderci esercitato dalla Roma in estate per Pellegrini.
“In caso di futuro trasferimento del calciatore, il club spagnolo riconoscerà all’AS Roma un importo pari al 50% del valore del corrispettivo. L’accordo prevede altresì un diritto di opzione per l’AS Roma, esercitabile al termine delle prossime tre stagioni sportive, per il riacquisto a titolo definitivo dei diritti alle prestazioni sportive dell’attaccante ad un valore di 11 milioni di euro, nelle prime due stagioni, e di 14,5 milioni di euro al termine della terza”.
In pratica la Roma entro il 2019 ha tempo per riprendere Sanabria, costato 7,5 milioni di euro al Betis ma con un numero incredibile di clausole nell’operazione. Difficile pensare ad oggi ad un collocamento stabile nella rosa di mister Di Francesco per il paraguayano, che troverebbe la concorrenza di Dzeko, Schick e Defrel, ma non è escluso che la Roma in estate possa ricomprare il calciatore per rivenderlo al miglior offerente, soprattutto se la proposta esterna sia di almeno 22 milioni di euro (o 29 milioni a partire dal 2018-19).
GGR