(F. Ferrazza) Sono 38mila (17.000 mila paganti e 21 mila abbonati) gli spettatori di un Roma-Napoli indigesto per i giallorossi, sia come dati di affluenza sia per il risultato del campo. Vincono i partenopei 0-1, ma un pareggio sarebbe stato l’epilogo più giusto, per una gara in linea di massima equilibrata. Come l’applauso e i cori della Sud sottolineano a fine gara. I tifosi sostengono la Roma, eppure la prova di maturità non riesce a De Rossi e compagni, con Di Francesco che, già alle prese con una rosa piena di infortuni, è costretto a rinunciare in corsa anche a Manolas. Il greco ha chiesto il cambio al tredicesimo del secondo tempo, per un problema muscolare, che lo mette a rischio per la gara di mercoledì contro il Chelsea. Perché adesso la Roma dovrà pensare subito alla Champions, alla trasferta di Londra, per cercare di dimenticare il più in fretta possibile la sconfitta di ieri sera.
Quello di Manolas è il dodicesimo infortunio muscolare da inizio stagione per la rosa. Il difensore, con ampi ed eloquenti gesti, ha fatto capire di essersi “stirato” nella zona della coscia sinistra, per un ko che pesa come un macigno sulla testa della Roma. Per mercoledì non ce la farà a recuperare Defrel, mentre ci proverà El Shaarawy, anche se le possibilità di vedere il Faraone sono davvero poche. Sta lavorando sodo per farcela Strootman, recupero che sarebbe quanto mai fondamentale a centrocampo, mentre ancora nulla da fare per Schick, con Di Francesco che è stato piuttosto chiaro alla vigilia della gara col Napoli: «Non mi chiedete più di lui – ha tuonato il tecnico – lo farò giocare quando sarà in grado e non per farvi contenti». Il messaggio è arrivato forte e chiaro, quindi probabilmente neanche per la trasferta di Torino, nel prossimo fine settimana sarà possibile vedere l’attaccante. Alla gara col Chelsea assisterà, molto probabilmente, Pallotta, presente a Londra per affari. Il presidente giallorosso, insieme al consulente Baldini (che a Londra vive) è intenzionato a seguire i suoi dalla tribuna, rifacendosi vivo anche in una trasferta europea.
La Sud ha portato avanti la protesta contro le multe arrivate ai cosiddetti “lanciacori” — i tifosi che seguono le partite spalle al campo e appoggiati alle balaustre per coordinare il tifo — prima con degli striscioni esposti durante la notte (e nel pomeriggio) in città (in prossimità dello stadio e all’esterno del Verano), poi allo stadio, ieri sera, con modalità tra gruppi diverse. La parte bassa ha infatti assistito alla gara stando provocatoriamente a cavalcioni sulla vetrata, mentre lo storico gruppo dei Fedayn è entrato 15 minuti dopo il fischio d’inizio.