(U. Trani) Il 5° posto del Chelsea, campione in carica in Inghilterra e leader del gruppo C di Champions, fa sicuramente più rumore di quello della Roma che mercoledì sera si presenterà a Stamford Bridge. Anche perché Conte in Premier ha raccolto meno di Di Francesco in serie A, nonostante abbia avuto una partita in più a disposizione. Di uguale c’è solo il distacco dalla vetta, 9 punti meno del City, proprio gli stessi che separano i giallorossi dal Napoli capolista. Il rendimento dei Blues è fiacco: meno gol segnati della prossima avversaria (13/14) e più subiti (8/5). E già 3 ko in campionato, soprattutto due di fila, quella casalinga proprio contro il City prima della sosta e quella di sabato sul campo del Crystal Palace. L’ultima ha avuto grande risalto a Londra: crollo umiliante contro la formazione di Hodgson (subentrato a de Boer) che ha festeggiato i primi punti e i primi gol in Premier. È crisi, insomma, almeno a dar retta ai tabloid inglesi.
ROSA DIMEZZATA – «Il calcio per me è amore e odio. Cioè la grande passione per il pallone che ho avuto fin da bambino, ma anche il poco tempo dedicato alla famiglia, dovendo passare quasi tutta la giornata con la squadra». Conte racconta se stesso. E anche il momento no del Chelsea: «Bisogna lavorare. Prendendo, però, atto della realtà: siamo in piena emergenza». Più o meno è come se parlasse Di Francesco. Entrambi si avvicinano alla terza giornata di Champions con la rosa incompleta. Perché il Chelsea dovrà rinunciare a Kantè (infortunio muscolare in nazionale e stop di un mese e mezzo), Drinkwater (mai avuto finora a disposizione) e forse Moses (ko nel primo tempo della gara con il Crystal Palace). Anche Morata è in dubbio per un risentimento muscolare Conte punta a recuperarlo per il suo 3-4-3 e per sostituire Batshuayi che sabato ha deluso. Mercoledì è probabile che, nel tridente offensivo, torni titolare Pedro, fuori Willian. Ma, se non gioca Morata, da centravanti. Altre possibili mosse: Zappacosta se Moses non ce la fa e forse l’ex Ruediger per Cahill.