Tuta e cappellino azzurro, un mare di maglie blu attorno a lui: non fosse stato per i cielo del Surrey e per lo stemma al petto, l’Antonio Conte versione allenamento di questa vigilia di Champions ci avrebbe riportato indietro nel tempo. La Nazionale è lontana quindici mesi, tanto o poco dipende dai punti di vista, ma per Conte, in lotta perenne con la nostalgia per la sua terra, queste ore non sono state facili.
«Ho avuto il piacere di allenare De Rossi, Florenzi e El Shaarawy: non finirò mai di ringraziarli per quello che mi hanno dato. De Rossi è come Totti: ha scelto di restare a Roma. Ho apprezzato il calciatore e l’uomo: giocatori come lui non ti lasciano indifferente. Sono legato anche a Florenzi e El Shaarawy: per me è difficile considerarli nemici stasera, ma per novanta minuti saremo su sponde diverse. L’Europeo fu un’emozione incredibile. Ho ricordi indelebili e il mio cuore italiano mi fa dire che andremo sicuramente al Mondiale».
fonte: La Gazzetta dello Sport