Dallo Juventus Stadium a Stamford Bridge passando per il nulla: la strana parabola di baby Gerson, da anni promessa di campione e da un paio di mesi finalmente calciatore compiuto, si arricchisce di strappi improvvisi verso la gloria, accelerazioni da telaio di Formula 1 alternate a lunghe pause di studio.
Da quando è andato via Spalletti, Gerson ha cominciato ad allenarsi con un’altra attenzione e un’intensità diversa, mostrando una disponibilità e un’umiltà che prima a Trigoria non avevano mai notato. In più, ha capito il senso della profondità del gioco:prima cercava la palla sui piedi e basta, giocando spalle alla porta, ora si butta negli spazi alla ricerca dell’inserimento giusto.
fonte: Il Corriere dello Sport