(F. Balzani) Per qualcuno è diventato Kolalove, per altri Aleksandar Magno. Per la Roma ieri è stato una manna dal cielo. Di bello, nella trasferta di Torino, c’è stato infatti solo il gol del serbo su punizione a 20 dalla fine che ha condannato Mihajlovic e permesso a Di Francesco di portarsi a casa una vittoria di diamante. Dopo la rimonta avviata col Chelsea, quindi, Kolarov ha risolto con un altro tiro da tre come era già accaduto a Bergamo nelle prima di campionato. In totale sono 3 gol e 4 assist per l’ex laziale pagato appena 5 milioni in estate. «Io faccio sempre il massimo. Non è importante chi segna, ho 32 anni e voglio vincere. Sono contento di aver segnato su punizione contro Sinisa, era il mio idolo quando era alla Stella Rossa. Scudetto? Sappiamo di essere una squadra forte ma nel calcio bisogna vincere per dimostrarlo», si schernisce il terzino.
«È un grande professionista e ci ha risolto la partita. Ha una grande mentalità e questo è quello che mi piace più di lui», se lo coccola Di Francesco. Per la Roma sono, invece, 6 vittorie su 8 gare di campionato (in attesa del recupero di dicembre/gennaio con la Samp) sommate ai 5 punti di Champions e alla bella prestazione col Chelsea di appena quattro giorni fa. E le fatiche di Londra si sono fatte sentire anche ieri nonostante il turn over e le novità tattiche di Di Francesco (Nainggolan spostato in avanti, Florenzi nel ruolo di terzino). Il tecnico è comunque soddisfatto per la tenuta difensiva dei suoi e per l’approccio alla gara: «Vincere qui non sarà facile per nessuno, sono tre punti d’oro. Monchi parla di scudetto? Sono i giornalisti che un giorno dicono che siamo da scudetto e il giorno dopo no. In Italia manca un po’ di equilibrio. Non siamo stati troppo brillanti, ma abbiamo difeso bene anche con il debutto di Moreno. Ci è mancato un po’ l’ultimo passaggio e abbiamo pagato la trasferta di Londra. Io lavoro esclusivamente per non fermare la costante crescita di questo gruppo, in futuro vedremo se farò valutazioni differenti. A me interessava dare compattezza a questa squadra che ora sa soffrire». Lo dimostrano i dati: zero gol subiti in trasferta, cinque in campionato. Intanto arriva un record. La Roma di Spalletti e Di Francesco ha eguagliato quello dell’Inter di Mancini per vittorie consecutive in trasferta: undici, l’ultimo stop fuori casa nel 3-2 con la Samp il 29 gennaio scorso.