(F. Ferrazza) «Le sconfitte con Napoli e Inter sono una casualità – è convinto il protagonista di giornata, Kolarov – ora abbiamo due gare in casa (Crotone mercoledì e Bologna sabato), dobbiamo vincerle senza parlare, dopo nove giornate, di scudetto: la Roma c’è sempre stata, sappiamo di essere una squadra forte, ma nel calcio bisogna vincere sempre per dimostrarlo. La stagione è lunga, ci impegniamo in ogni partita per vincere e vedremo dove arriveremo ».
Il difensore ha inventato la punizione della vittoria proprio davanti allo specialista Mihajlovic. «È sempre stato il mio idolo, da quando giocava alla Stella Rossa e ci tenevo a far gol con lui. Per noi questi tre punti sono una prova di continuità, anche perché venivamo dalla gara di Londra ed eravamo stanchi Io faccio sempre il massimo e non è importante chi segna, ma vincere».
Di Francesco difende i suoi dai facili entusiasmi. «Una settimana fa eravamo fuori da tutto, ora siamo dentro a tutto: va trasmesso equilibrio, cosa che in Italia un po’ manca. Io lavoro per non fermare la costante crescita di questo gruppo, poi in futuro vedremo se farò valutazioni diverse». Il tecnico giallorosso elogia i suoi. «Il campo del Torino non era semplice, per questo la vittoria è molto importante, contro una squadra che in casa darà fastidio a molti. Sto cercando di rendere tutti partecipi di questo progetto, tutti lavorano per essere titolari. Oggi ha esordito Moreno, facendo bene, è l’esempio che il lavoro paga e sono molto soddisfatto di lui. Kolarov? Ha una mentalità incredibile, è la sua caratteristica che mi piace di più».
Uno dei dati più significativi del cammino in campionato della Roma, sono i soli cinque gol presi. «Ci facciamo sempre trovare pronti, a prescindere da chi gioca – spiega Juan Jesus, che ieri ha fatto coppia con Moreno, all’esordio, vista l’assenza di Fazio – il mister è stato bravo a mettere in campo la squadra più fresca e noi siamo stati bravi a non concedere niente al Torino e a colpire con Kolarov. Moreno ha fatto benissimo, non era semplice. Quelli conquistati sono tre punti importantissimi. Lo scudetto? Ovvio che ci pensiamo. È presto, ma è un obiettivo, come tutte le grandi squadre». Sulla stessa lunghezza d’onda del brasiliano, il ds Monchi. «Siamo la Roma, la parola scudetto non deve farci paura, anche se sappiamo le altre sono in una posizione migliore».