(E. Menghi) Un colpo al ginocchio e uno al cuore: Karsdorp si è rotto il crociato nella notte del suo debutto in giallorosso. Una maledetta routine dalle parti di Trigoria, dove l’olandese ha segnato però il record di velocità con il crac all’esordio ufficiale. Non se n’era neppure accorto Rick di aver subito un danno tanto grave, non si ricorda qual è stato il contrasto fatale nel secondo tempo di Roma-Crotone (probabilmente l’intervento difensivo al 30′), anche se in campo aveva iniziato a testare l’articolazione, sentendo che qualcosa non andava.
«Solo una botta», rassicurava il club dopo la partita, e al ginocchio sinistro, non quello operato lo scorso luglio per un problema meniscale. Ma i dottori hanno alzato subito il livello di preoccupazione dopo la classica «prova del cassetto» negli spogliatoi e hanno prenotato le visite a Villa Stuart la stessa notte, senza allertare il ragazzo che si sentiva bene. Karsdorp è uscito dall’Olimpico zoppicando e con la borsa del ghiaccio sul punto dolente, ma in volto aveva il sorriso di un bimbo felice per la prima prova con la Roma dopo quasi 4mesi. L’esito degli esami svolti qualche ora più tardi gliel’hanno cancellato dalla faccia, verdetto amarissimo: «A seguito dell’immediato sospetto clinico – scrive la società – di compromissione legamentosa, il calciatore è stato sottoposto a un controllo strumentale che ha confermato la rottura del crociato anteriore».
Stamattina sarà di nuovo sotto i ferri del Prof. Mariani a Villa Stuart, di nuovo punto e a capo, e stavolta i tempi saranno più lunghi: l’obiettivo, nella migliore delle ipotesi, è tornare disponibile per il finale di campionato, ma c’è il rischio di un arrivederci alla prossima stagione. «Il sogno si è trasformato in incubo, lavorerò per tornare più forte», il commento sui social del terzino dei Paesi Bassi che a 22 anni ha già due ginocchia compromesse ed è una fragilità con cui dovrà fare i conti per tutta la carriera. Rick è il dodicesimo giallorosso ad operarsi al crociato dal 2014 ad oggi, e più della metà sono terzini. Prima di lui la maledizione ha colpito Palmieri, Florenzi (due volte), Strootman (tre), Rudiger, Mario Rui, i baby Ponce, Ganea, Capradossi, Nura, Luca Pellegrini e Kastrati, senza contare Tumminello, prestato al Crotone e tornato rotto al Bernardini. Una casistica impressionante che secondo gli esperti potrebbe essere determinata da campi, scarpini, gare ravvicinate e velocità di gioco, ma la lente d’ingrandimento è finita sugli allenamenti. Una percentuale di casualità e sfortuna c’è sempre, ma potrebbe nascondere un errore umano nella gestione dei carichi di lavoro e nell’allenamento del cervello oltre ai muscoli. Un deficit propriocettivo può portare al crac del crociato. Nel caso di Karsdorp si tratta di una rottura da impatto, per cui a differenza di un Milik la componente di sfiga potrebbe essere considerata maggiore, ma è vero anche che una struttura articolare più forte avrebbe reso la «carrozzeria» meno soggetta a questi incidenti e a rompersi è stato il ginocchio «sano» dell’esterno che potrebbe aver caricato troppo su quello per evitare di appesantire l’altro già danneggiato. Eppure il preparatore Darcy Norman è universalmente apprezzato nel suo settore. Ora, però, c’è un bimbo felice che piange un crac inatteso e la Roma fa i conti con una mole di rimpianti.