A Firenze c’è stata la risurrezione di Gerson Santos da Silva. Con i due gol rifilati alla Fiorentina, l’esterno brasiliano ripaga in ritardo la fiducia che nell’estate 2015 gli diede l’allora ds Walter Sabatini. Il primo segno dopo un’esperienza in giallorosso fatta di bassi più che di alti. Prima le polemiche per la maglia numero 10 in regalo – scrive la Gazzetta dello Sport -, poi il ‘no’ al prestito al Frosinone per aggirare il tetto per gli extracomunitari. E dopo il debutto da titolare in Juve-Roma, altri 9 mesi senza vedere più campo, con in mezzo il trasferimento saltato al Lille per 18 milioni.
Di Francesco ora lo ha rilanciato. «Era da molto che non giocavo così tanto – le parole del brasiliano. L’anno scorso l’ho passato fuori. Spalletti in realtà mi aveva dato alcune occasioni, ma non sono stato bravo io a sfruttarle. Non ero ancora pronto. Quest’anno ho iniziato con una testa completamente diversa, quella giusta, e ora riesco a esprimere le mie potenzialità. La svolta però è merito di tutti, a partire da Di Francesco, che dà sempre fiducia a tutti e questo ha contribuito a far scattare qualcosa».