E via, adesso sì, alla rincorsa del modello da sempre indicato come riferimento da James Pallotta, l’Atletico Madrid. «Difficilmente si può riproporre lo stesso progetto in due ambiti diversi – ha spiegato Monchi in un’intervista a El Mundo –. Però apprezzo ciò che l’Atletico ha fatto, in particolar modo per due cose: innanzitutto perché è riuscito a rinascere da una situazione molto complicata e poi perché l’ha fatto all’ombra di uno dei club più grandi del mondo, il Real Madrid».
Pallotta sarà d’accordo, a maggior ragione a fronte di una società che è riuscita a costruire il suo stadio, il Wanda Metropolitano dove domani ospiterà proprio Di Francesco. Eccolo qui, il primo di una serie di cerchi concentrici che può chiudersi: proprio contro l’Atletico – scrive la Gazzetta dello Sport – la Roma vuole chiudere la qualificazione agli ottavi, al termine del cammino europeo più brillante dell’era Usa. Mai l’Atletico Madrid è stato così vicino nel rapporto di forza dal 2011 a oggi. Mai questo Atletico Madrid, tanto cholista e così poco spagnolo, è stato più lontano per stile di gioco dall’attuale Roma. Il pullman di Eusebio, domani, resterà fuori dallo stadio, non si metterà dentro l’area di rigore. Tutto da vedere se basterà per uscire con un risultato positivo.