Lo stadio della Roma si farà. Va detto ancora a bassa voce, perché i tanti, troppi dietrofront del passato insegnano. Ma questa sembrerebbe la volta buona. In soccorso del progetto di James Pallotta e Luca Parnasi, scende in campo il governo, che si impegna a sostenere la realizzazione del Ponte di Traiano, l’anello che mancava per la quadratura del cerchio.
La svolta viene decisa all’ora di pranzo. Il ministro per lo Sport Luca Lotti è a bordo del treno del PD nei pressi di Firenze. Da Roma, gli segnalano che il progetto Tor di Valle, in pista da ormai 5 anni per consegnare un nuovo stadio al club giallorosso, ancora una volta sta per arenarsi – scrive la Gazzetta dello Sport -, sommerso da migliaia di pagine di prescrizioni. Molte denunciano difetti di viabilità. È a questo punto che il ministro Lotti, dal suo insediamento tra i più convinti sostenitori della necessità di rilanciare l’impiantistica sportiva italiana – recentemente ha contribuito in modo decisivo anche al completamento del progetto Atalanta-Credito Sportivo –, decide di sbloccare la situazione. Telefona al suo collega Graziano Delrio, e al titolare di Infrastrutture e Trasporti strappa l’o.k. a mettere a disposizione del progetto Tor di Valle un contributo governativo da inserire in tempi stretti nella prossima legge finanziaria. Contributo che le amministrazioni locali, convergendo, indicherebbero proprio per la realizzazione del Ponte di Traiano. La partita non è ancora finita, ma è come stare in vantaggio di un paio di reti a pochi minuti dalla fine. A questo punto, tutto farebbe pensare ad un esito positivo, anche in tempi rapidi.