Se la tranquillità è uno stato d’animo difficilmente accostabile alla partita di domani sera, Eusebio Di Francesco almeno su un aspetto può star sereno. La Roma sa come si fa. Sa come si passa il turno, gestendo la pressione e l’ansia da prestazione di un dentro o fuori. E allora sarà bene affidarsi ai grandi vecchi. Non s’offenda De Rossi, il giocatore della Roma con più presenze in Champions. Domani sera farà 51, con la Roma ha alle spalle un paio di imprese targate Lione e Madrid da sventolare e gare decisive nel girone da ricordare.
Europa vuol dire intelligenza allo stato puro. È un errore che se commesso vale doppio, è un gesto tecnico che se azzeccato può valere mezza stagione. Dzeko e Kolarov (che ieri ha svolto un allenamento individuale programmato) con il Manchester City sono diventati veterani della competizione: 42 presenze il bosniaco, 40 il serbo, arrivato nel 2016 fino alla semifinale.
Ma la copertina dell’esperienza – scrive la Gazzetta dello Sport – val la pena assegnarla a El Shaarawy: 18 partite in Champions, è «solo» il settimo più presente della Roma. Ma nel marzo 2012, a 19 anni e mezzo, si giocò un ottavo di finale con l’Arsenal e un quarto con il Barcellona. Oggi, che di anni ne ha già 25, cosa volete che sia la pressione di una gara del girone?