(S. Carina) Il «non accontentiamoci» coniato da Di Francesco, fa tendenza a Trigoria. Anche Monchi si unisce al tecnico: «Prima di dare un giudizio sul nostro cammino in Europa devo vedere come va la partita di Verona. Se saremo capaci di vincere, allora sarò più contento che dopo la gara col Qarabag. Per me, quello di domenica, è un esame. Può diventare uno dei momenti più importanti della stagione». E’ a suo agio durante la presentazione del libro ‘Monchi, I segreti del Re Mida del calcio mondiale’ e non si scompone dunque più di tanto quando gli fanno notare che questa «ad eccezione di Kolarov, è la squadra di Sabatini»: «Sono stato fortunato a trovare un percorso già battuto. Quanto sento mia la squadra? Forse la domanda giusta sarebbe cosa posso portare io alla Roma?». Aspettando Schick («E’ stata un’opportunità»), forse un terzino a gennaio. Al tifoso che glielo chiede, risponde: «Ancora non lo so». Che è diverso da un no. Più certezze invece sul prossimo rinnovo che intende sotto scrivere: «Non so quanto ci vorrà ma quello di Florenzi».