Quella che si legge sui volti dei giocatori, dei duemila tifosi e di Di Francesco, che dopo il pari fra Juve e Inter voleva accorciare le distanze dal vertice. Oltre a un Sorrentino gigantesco – scrive la Gazzetta dello Sport – che ha fatto soffrire anche la mamma («Stavolta ha tifato per me, ma è romanista»), con il Chievo a tradirlo è stato l’attacco, anche se questo tutto sommato non lo sorprende. L’esordio di Schick è stato con le polveri bagnate, Dzeko nelle ultime 9 partite di campionato ha realizzato solo una rete e così delle squadre di testa la Roma è la squadra che ha segnato meno (27 gol: 6° attacco della A). Perché? «Ci manca un po’ di cinismo sotto porta – spiega il tecnico –. Siamo stati poco cattivi e determinati, sbagliando a lasciarci condizionare dall’arbitraggio. Facciamo pochi gol per quanto creiamo».
L’esito però non è stato all’altezza delle aspettative. «Peccato, è stata un’occasione persa: avessimo vinto saremmo stati a -3 dall’Inter – spiega Patrik –. Partita difficile, sono deluso per il pari. Per fortuna a livello fisico stavo bene: era tanto che non giocavo 90’, ma devo lavorare per sentirmi al meglio. Certo, abbiamo avuto tante opportunità per fare gol, ma ci è sempre mancato qualcosa». Sul ruolo, comunque, il ceco non fa problemi. «Posso giocare sia centravanti che esterno, partendo largo da destra finisco l’azione come punta».