No, non ha smesso. Non è vero. «Dice che ha smesso, ma in realtà…», scherza, ma non troppo, l’interista Enrico Bertolino, che conduce la serata. «Se dipendesse da noi calciatori, non smetteremmo mai…», gli risponde lui. E poi, con un velo di malinconia negli occhi: «Ma di un quarantenne suonato come me, che ve ne fareste oggi?».
EREDITA’ – Francesco Totti, l’Imperatore di Roma, capitano per sempre, «un patrimonio di tutto lo sport italiano», garantisce il presidente del Coni, Giovanni Malagò. «Sono stato bravo a capire quando smettere, ma è stato molto doloroso dopo 25 anni. Sono sincero, ogni tanto, quando guardo i miei compagni, cioè ex compagni, mi viene voglia di mettere gli scarpini». «Per me certe giocate le farai anche a 80 anni, la classe non finisce mai», gli dice Buffon dalla platea.
OBIETTIVI – «Scudetto alla Roma e Champions alla Juventus – gli chiedono anche in vista della super sfida prenatalizia dello Stadium –? Perché no, magari. Vincerei uno scudetto da dirigente al primo colpo, dopo averlo vinto da capitano. Non sarebbe male».
ALLENATORI – Parliamo di Eusebio Di Francesco – scrive la Gazzetta dello Sport -, che sta andando oltre le aspettative. «Sorprendente, davvero. Lo conoscevo come uomo, ma è anche un tecnico eccezionale, sempre molto preparato. In pochi lo avrebbero detto, c’è un bel clima con lui nello spogliatoio. E in campo, con lui, la squadra ha sempre le idee chiare. Se lo avessi avuto già dallo scorso anno? Forse il mio addio sarebbe stato meno traumatico».