(P. Liguori) L’Atalanta arriva all’Olimpico inebriata dal successo con il Napoli in Coppa Italia, caricata ma non sazia, anzi ancora affamata di successi prestigiosi. Dopo lo scalpo di Sarri, quello di Di Francesco sarebbe una doppietta fenomenale. I due hanno commesso la stessa leggerezza ( forse obbligata) contro i nerazzurri e il Toro. Ma a Napoli non ci sono processi, con una squadra capolista, a Roma è diverso. L’anno si è chiuso con l’ennesimo pareggio subito da una squadra in rimonta, come era successo a Genova, e si è ripetuto fino alla noia che le polveri degli attaccanti sono bagnate, i giallorossi non segnano più. Però ci deve essere anche qualcosa d’altro, perché a Genova il pareggiaccio ha coinciso con un momento di follia del capitano De Rossi e il passaggio del nuovo anno con un altro colpo di testa del pilastro Radja, amato più di tutti dai tifosi, considerato il trascinatore in campo, il vero top-player giallorosso. Cos’è che non va? Eusebio non ha colpe, però quando prova ad alternare i giocatori si trova con una coperta corta. La società deve fare seriamente il mercato, anche correggendosi.