La Roma a delle esigenze a cui non può derogare, e lo spiega lo stesso Monchi. «Prima di tutto però bisogna avere soldi e una situazione economica positiva. Voi conoscete la situazione economica della Roma, le soluzioni dobbiamo cercarle a Trigoria e non sul mercato». E a chi gli chiede se entro il 30 giugno saranno necessarie altre cessioni, risponde sincero: «Forse sarà così».
Per questo, dopo che la squadra è scivolata fuori dalla zona Champions, sia pur con una gara da recuperare (come la Lazio), anche per la questione bilancio c’è da correre ai ripari, visto che l’Europa che conta è indispensabile per evitare di vendere ancora stelle. Assai probabile – scrive la Gazzetta dello Sport -, perciò, che il presidente Pallotta – atteso a Londra l’11 gennaio – come ogni anno di questi tempi convochi i dirigenti per fare il punto della situazione, magari facendo anche una ricognizione sulle mosse di mercato.
Nello stato attuale la Roma non potrebbe pensare a nuovi arrivi, ma se Bruno Peres fosse ceduto al Benfica o al Galatasaray, in difesa qualcosa sarà fatto di sicuro. Difficile è anche la cessione di Nainggolan (non più intoccabile), ma prendono corpo le voci che vogliono Strootman intenzionato a cambiare aria. Per sostituirlo piacciono Barella (Cagliari) e Castro (Chievo), che però ora è infortunato.