Monchi due mesi fa diceva del suo mercato: «I bilanci si fanno alla fine. Se lo avessimo fatto dopo i primi 6 o 12 mesi di Dani Alves al Siviglia mi avrebbero buttato nel Guadalquivir. Noi abbiamo preso 8 giocatori: sono contento al 100%? No. Ho fiducia? Sì». Aspettando e sperando, però, dalla Roma nel corso degli anni sono andati via senza vincere allenatori, dirigenti, calciatori. E ora nel mirino c’è finito anche lui.
il boomerang per Monchi è rappresentato dal suo stesso manifesto ideologico, da quel suo «il problema non è vendere, semmai è comprare male». In attesa del bilancio definitivo, la Roma che mette in campo Eusebio Di Francesco è assai più simile a quella lasciata in eredità da Walter Sabatini che a quella immaginata da Monchi. Kolarov e Pellegrini, persino scontato ricordare i nomi degli unici due nuovi acquisti che oggi, in un’ipotetica pagella, sarebbero sopra la sufficienza. Il resto fa rima con flop.
fonte: La Gazzetta dello Sport