I disastri romanisti hanno qualcosa di unico. Non si accontentano. Aspirano alla perfezione. È una forma di ascetismo, di fame di assoluto. Prendi l’ultimo turno di campionato. Non basta perdere all’Olimpico contro una squadra in dieci. Banale. Son capaci tutti. Vincono anche Napoli e Juve, con la Var che rimane spenta. Scivoli al quinto posto, fuori dalla zona Champions, superati in tromba da chi? Dalla Lazio.
Cade anche l’equivoco della miglior difesa. Cosa resta? Ah sì, Nainggolan in tribuna, esibito come trofeo tra i dirigenti. Lezione esemplare e demagogia populista. La farina dei deboli.
fonte: Il Corriere della Sera