La storiella è più o meno sempre la stessa. La colpa è dei media, delle strumentalizzazioni, di chi interpreta male le cose perché ha piacere nel dargli un taglio diverso dalla realtà. Poi, però, nell’era del multimediale ci sono anche i video – che fanno presto il giro del mondo – ed allora diventa difficile continuare a sostenere la tesi. […] A Londra, giovedì scorso, è successo qualcosa di simile. James Pallotta ha rilasciato delle dichiarazioni anche lodevoli nel merito (il concetto è: chi sbaglia deve pagare), ma dette forse nel mondo sbagliato. E che hanno creato l’ennesimo solco tra lui e la parte più calda della tifoseria giallorossa. Ieri, poi, la nota ufficiale, per correggere il tiro.
«Sono molto dispiaciuto dal dover constatare che le mie parole di Londra siano state deliberatamente mal interpretate. Non accetto manipolazioni da parte dei media. […] Ho poi spiegato che in futuro sarà importante la tecnologia, per colpire solo i responsabili di un reato e tutelare gli altri tifosi. Quei tifosi che mi hanno permesso di innamorarmi di questa squadra, grazie alla passione che li rende unici. Ecco perché è assurdo leggere che li avrei attaccato in quel convegno. I media dovrebbero agire responsabilmente quando riportano le mie dichiarazioni. Il mio discorso di Londra era volto a un miglioramento dei servizi e dell’esperienza dei tifosi. Chi non rispetta le leggi deve essere punito. Tutto qui». Concetto chiaro e pulito. […] La colpa dei media, se poi di colpa si tratta, è stata eventualmente quella di riportare il malcontento (eufemismo) che gli ultrà della Roma hanno manifestato in modo palese. […] Adesso Pallotta deve cercare in qualche modo di ricucire lo strappo, di far cambiare idea ai suoi tifosi, di far capire davvero che lui è dalla loro parte. […]
Fonte: gazzetta dello sport