È cominciata con la contestazione nei confronti del presidente James Pallotta, è finita con i fischi per la squadra, chiamata sotto la curva Sud per un’assunzione di responsabilità, che non c’è stata, dopo la sconfitta contro la Sampdoria, in una giornata in cui l’Inter ha pareggiato e la Lazio ha perso.
La Roma è sola. Non solo la società, abbandonata già da un po’ dalla tifoseria. Ma ora anche la squadra («Tifiamo solo la maglia»), protagonista di una delle peggiori prestazioni degli ultimi tempi, in cui ha raccolto solamente 3 punti in 6 gare. Una contestazione fragorosa – scrive il Corriere della Sera -, che si era interrotta al fischio d’inizio: da quel momento in poi la curva Sud non ha smesso per un momento di incoraggiare la squadra, almeno fino al triplice fischio di Banti che ha certificato la fine di qualsiasi ambizione romanista. Senza Schick, per lui lesione di primo grado al retto femorale che lo terrà fuori per circa due settimane, con Dzeko condizionato dall’incertezza sul suo futuro, la Roma ha rischiato il tracollo già nel primo tempo ma poi è caduta nel finale. «Siamo partiti malissimo non eravamo in partita. Non mi è piaciuto l’approccio, siamo entrati un po’ impauriti e loro sono stati bravi, poi abbiamo recuperato un po’ di fluidità», il commento di Di Francesco.
L’attacco continua a rappresentare un problema enorme per una squadra che ha l’obiettivo di entrare fra le prime quattro della zona Champions League. «Non so perché non segniamo – ancora il tecnico – abbiamo creato tanto, questo condiziona il nostro cammino in questo momento. Siamo in crisi, non ci riesce niente, a partire dal calcio di rigore sbagliato. Florenzi sul dischetto? Lo avevamo deciso prima, toccava a lui. Schick? Si è fatto male in allenamento, peccato perché poteva giocare».