(U. Trani) A Stamford Bridge registrano il pessimismo di Conte. Che si sposa bene con quanto è accaduto nelle ultime ore a Trigoria. Perché, anche se ancora non è ufficiale, la Roma si prepara a confermare Dzeko, almeno fino alla conclusione della stagione. Il Chelsea, a quanto pare, non sarebbe riuscito ad accontentare il bosniaco che indirettamente fa felice Di Francesco.
La società giallorossa, a meno di un altro ribaltone, sta dunque per arrendersi alla volontà del centravanti e dell’allenatore. Che vogliono continuare insieme, a prescindere dalla deludente prova di Edin contro la Sampdoria. «Sì, Edin sta qui e può restare» ha ammesso Monchi che, almeno mediaticamente, sembra provato dalla situazione sempre più complessa. Tant’è vero che ha subito aggiunto, per avere sempre o comunque l’exit strategy a disposizione, utile a cambiare il piano in corsa: «Siamo nella stessa situazione degli altri giorni, pure se siamo felici che Dzeko sia sempre qui a giocare con noi». Il cancello di Trigoria, insomma, è sempre aperto. Al momento si prepara a varcarlo, direzione Londra, solo Emerson che anche ieri sera si è seduto in panchina: operazione da 24 milioni, compresi circa 5 di bonus (plusvalenza da 18 milioni). Dal Barcellona, in prestito, è sempre d’attualità l’arrivo di Vidal.
MARI E MONCHI – Il ds, poi, ha assicurato che il nuovo infortunio di Schick non condizionerà la negoziazione con il Chelsea, Nè costringerà la Roma a prendere altri attaccanti prima del 31 gennaio, giorno della chiusura del mercato: «Non credo che ci sia bisogno di altre soluzioni». Più parole che affari, sia in uscita che in entrata. L’altalena, aspettando poi l’estate (andrà passata con la certezza della partecipazione alla prossima Champions), si fermerà, dunque, mercoledì. Non prima, però.
TREGUA TECNICA – Monchi ha evitato bene di criticare in pubblico Di Francesco per lo sfogo di sabato (a quanto pare lo ha fatto in privato). Ma ha confermato che è il club, e quindi il ds, a decidere come e quando intervenire sulla rosa: «Le trattative sono normali quando il mercato è aperto, parlo ogni giorno con il mister e siamo sempre d’accordo». La stilettata, comunque, c’è stata: «A fine mercato siamo tutti stressati, ma è normale. Certe cose influenzano le partite. Ma siamo contenti con l’allenatore e con il suo modo di lavorare, in attesa dei movimenti che la società dovrà fare».