Era iniziata con la contestazione al presidente Pallotta e al d.g. Baldissoni, con tanto di dollari con la faccia del numero uno giallorosso distribuiti all’ingresso dello stadio. È finita con i fischi ai giocatori e un coro: «Vi romperemo il c…», che ha riportato alla mente la sconfitta contro la Fiorentina dell’era Garcia, quando i giocatori andarono sotto la curva per chiarirsi – più o meno, con toni tutt’altro che concilianti – con i tifosi. Ieri sera no, la Sud ha chiamato la squadra, ma i giocatori, tranne Florenzi e Nainggolan che per un attimo ci hanno pensato, sono andati di corsa negli spogliatoi. La Sud se l’è presa con proprietà e dirigenza (non Monchi, però, di Totti neanche a parlarne), ma pure nel resto dello stadio il clima era teso, tanto che ai palchetti della Monte Mario c’erano 8 tifosi con una maglietta: «Vendesi: giocatori a scelta».
Un ambiente – scrive la Gazzetta dello Sport – ormai di fuoco, con una squadra incapace di reagire: «In questo momento – ha detto ancora Florenzi -, siamo in un tunnel e non vediamo una luce, uno spiraglio. Dobbiamo invertire la tendenza e girare la ruota, ma andiamo avanti a testa alta». Detto che per lo stesso Alessandro non è stata una serata facile, tra il rigore sbagliato e il lieve malore – per fortuna senza conseguenze – che ha colpito il papà Luigi al momento dell’errore dal dischetto, è impossibile non pensare che non doveva essere lui a calciare: «Era il secondo che tiravo in A, ho sbagliato, amen, ma non mi abbatterà, ho passato di peggio».