(M. Mensurati) È il giorno in cui Giovanni Malagò entrerà nel calcio italiano. La Giunta Coni nel pomeriggio formalizzerà il provvedimento: c’è da occupare anche la casella della Lega Serie A, Malagò e il segretario generale del Coni Roberto Fabbricini sono i candidati alle due cariche. Ieri sera sembrava fatta per Fabbricini in Figc e Malagò in Lega di A: perché è qui, a Milano, che si gioca la partita dei diritti tv. Il commissario generale potrà nominare un commissario ad acta per le riforme. Quanto ai subcommissari, in Lega verrà confermato Nicoletti, in Figc ballano Costacurta, per la Nazionale, Albertini, per le riforme, Franco Chimenti, n. 2 del Coni, e Luca Pancalli, n. 1 del Comitato paralimpico.
Domani a mezzogiorno scade il termine per assegnare i diritti tv del nuovo triennio alla spagnola Mediapro, che vuole dare vita al progetto Serie A Channel. Ma in Lega tanto per cambiare i presidenti si sono spaccati: alcuni (tra i più attivi Roma, Juventus, Sassuolo, Bologna, Napoli, Fiorentina e Inter) non credono alla bontà dell’offerta spagnola e spingono verso un terzo bando; altri ( guidati da Lazio, Milan, Genoa, Chievo, Benevento), dopo aver letto la cifra messa nero su bianco nella busta aperta la settimana scorsa, non vedono l’ora di abbracciare i manager di Mediapro.
In mezzo, molti indecisi, chi per tattica (vedi Torino e Inter) chi perché la situazione è effettivamente ingarbugliata (tutti i restanti). Infront gioca su due fronti: da un lato la trattativa privata con Mediapro, e non è nemmeno escluso che riesca a strappare un miliardo e cinquanta milioni, la cifra che farebbe scattare l’assegnazione automatica; dall’altro “sollecita” Sky e gli altri broadcaster perché si impegnino, verbalmente, a superare l’offerta da 950 milioni più royalties sin qui presentata da Mediapro. Tra gli “ altri broadcaster” il borsino vede la forte risalita dei tedeschi di Perform, quelli che volevano fare la Netflix del pallone, pronti a offrire 160 milioni per un piano rivoluzionario: vendere l’abbonamento on line alla Serie A a soli 0,99 euro il primo anno e 9,99 il secondo e il terzo, con l’obbiettivo di fare 3 milioni di abbonati in tre anni (due “rubati” a Mediaset e uno a Sky) e quotarsi in borsa nel 2021.
Gli spagnoli di Mediapro invece hanno già fatto l’occhiolino a Sky: «Non siamo nemici, anzi: vi consideriamo i nostri potenziali migliori clienti», avrebbero detto in un meeting di due giorni fa. Insomma, Mediapro farebbe il canale della Lega e attraverso questo distribuirebbe il calcio agli utenti di Sky e Mediaset.