Dzeko alla fine è rimasto, nonostante fosse stato messo in vendita dalla società, che ora si dice contenta che il trasferimento al Chelsea del bosniaco sia saltato. Quello che non è saltato – scrive il Corriere della Sera -, invece, è stato quello di Emerson Palmieri che si è accasato alla corte di Conte garantendo alla Roma una plusvalenza di oltre 18 milioni di euro.
Se un terzino sinistro è partito, un altro ne è arrivato: Jonathan Silva che, nonostante l’infortunio al ginocchio lo terrà fuori ancora una mesata, è stato acquistato in prestito oneroso, 1 milione, con obbligo di riscatto alla decima presenza fissato a 5.
Il dg della Roma, Mauro Baldissoni, ieri ha fatto un sunto di questo mercato e ha spiegato il perché di alcune cessioni: “Le squadre devono fare i conti con il Fair Play Finanziario: bisogna raggiungere il pareggio di bilancio. La Roma non ha bisogno di soldi, abbiamo una proprietà solida che li mette quando servono. Negli ultimi 15 mesi la società ci ha inviato 98 milioni, senza contare l’aumento di capitale del 2014, altri 100 milioni. Ma non possono entrare nel FFP e così ci restano due strade. La prima: si abbattono i costi di gestione e si ricomincia da zero, ma questo significa raggiungere la competitività sportiva tra 10 anni. La seconda: si fa quello che abbiamo fatto noi, tenendo alti livelli di costi gestionali, l’80% finisce nei salari dei giocatori. Si mantiene la competitività sportiva e si recupera il differenziale tra costi e ricavi con le plusvalenze”.
Dalle sue dichiarazioni emerge un dato di fatto, ovvero che il futuro della Roma è legato a doppio filo alla qualificazione alla Champions. La situazione non cambierà, almeno finché non arriveranno Stadio e sponsor.