(K.K.) – La Roma ha puntato su Jonathan Silva. Un terzino poco conosciuto da molti, preso per sostituire Emerson Palmieri ceduto onerosamente al Chelsea in odor di plusvalenza. Una formula, quella con cui il d.s. Monchi ha accolto l’arrivo dell’argentino classe ’94, che rischia di non favorire il suo riscatto a fine stagione.
Jonathan Silva dovrà disputare 8 gare ufficiali da almeno 45′ l’una per far scattare il riscatto obbligatorio; non semplice per un talento attualmente infortunato (non gioca dal 16 novembre) e che dovrà farsi notare alle spalle di un titolarissimo come Aleksandar Kolarov, uno che anche con un piede di meno sarebbe in grado di farsi trovare pronto.
Ma sicuramente la Roma sa bene di avere già in casa il terzino del futuro, un mancino naturale che già mezza Europa sta visionando: si tratta di Luca Pellegrini, uno dei classe 1999 più bravi d’Italia, laterale di spinta che assieme al coetaneo Mirko Antonucci vanta un record: ha vinto tre titoli giovanili consecutivi con la maglia della Roma, sempre sotto età, con Giovanissimi, Allievi e Primavera. Un talento assoluto che però ha tre grossi crucci: è attualmente infortunato e viene da due operazioni al ginocchio. Poi è in scadenza di contratto a giugno e ha come procuratore un certo Mino Raiola, personaggio con cui trattare è sempre complicato.
I giallorossi dovranno fare di tutto per blindare Pellegrini e cercare di ottenere il rinnovo del 18enne, per non rischiare di perdere un terzino dalle prospettive esaltanti. Ma occhio alla Juventus che ha già messo gli occhi sul ragazzo, agevolata dai buoni rapporti con Raiola. Un consiglio a questa società, molto criticata dai tifosi, va dato: piuttosto che spendere tempo ed energie economiche per presunti talenti in giro per il mondo si dovrebbe provare a dar fiducia a tutti quei talenti usciti dal vivaio di Trigoria che sanno già come si parla il romanesco e cosa vuol dire indossare la maglia della Roma.
GGR