La partita dei diritti televisivi del triennio 2018-2021 è tutt’altro che conclusa. Anzi, non lo sarà almeno fino al 16 febbraio. Quel giorno scadranno le offerte che Mediapro (il cui 54% sta passando ai cinesi di Orient Hontai) presenterà in via Rosellini tra 48 ore. Regna l’incertezza: c’è chi vorrebbe accettare la proposta degli spagnoli (950 milioni di euro più royalties; l’obiettivo dei club è di un miliardo e 50 milioni), c’è chi vorrebbe procedere con un nuovo bando, il terzo (decisione per la quale fa il tifo Sky).
In questo caso il fischio finale di questa lunga partita slitterà addirittura a marzo. Ieri si è riunita la commissione e secondo quanto filtra dall’incontro, Mediapro potrebbe presentare due proposte. Una aderente al bando per la produzione delle singole gare da rivendere ai vari operatori di tutte le piattaforme; un’altra per la realizzazione del canale tematico della Lega (la serie A sarebbe la prima al mondo). Un rifiuto dell’assemblea a metà febbraio aprirebbe le porte per un terzo bando, con esclusive non più per piattaforma ma per prodotto, aperto a tutti gli operatori, inclusi Sky e Mediaset.
IN SPAGNA – Da oggi i negoziati si spostano in Spagna: i manager di Lega, Infront e dei club sono invitati a visitare il quartiere generale di Mediapro a Barcellona per vedere come l’agenzia vedranno prepara la trasmissione di una partita della Liga, il derby catalano tra Espanyol e Barcellona. «Se siamo fiduciosi? Lo siamo sempre», le parole di Jaume Roures, presidente e fondatore dell’agenzia che ieri ha illustrato nei dettagli come intenderebbe raccontare il campionato italiano in tv. Si va dalle gare prodotte in 4k a spider cam anche negli altri stadi (e non solo a San Siro), passando alle grafiche che richiamano il logo e il brand della Lega anche quando appare la linea del fuorigioco. Fino a lunedì la situazione resta incerta. Ne è a conoscenza anche Giovanni Malagò, nuovo commissario e presidente del Coni, che ha creato una chat con Paolo Nicoletti e Bernardo Corradi per parlare dei tantissimi problemi che affliggono il quarto piano di via Rosellini. A partire appunto dalla complessa situazione dei diritti tv.