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Il Tempo Non c’è Roma senza Florenzi

Florenzi

(E. Menghi) A volte basta un capriccio per far saltare il banco, un’attesa troppo lunga, un corteggiamento interessante o un procuratore testardo: di trattative complicate se ne sono viste tante a Trigoria, ma non è questo il caso di Florenzi.

Tant’è vero che Baldissoni, nella chiacchierata con la stampa la settimana scorsa, lo ha nominato tra i rinnovi già fatti, dando per scontato che il matrimonio, prima o poi, si farà. L’ottimismo deriva dai buoni rapporti che intercorrono tra il giocatore e la società: il vice capitano giallorosso non arriverebbe mai al punto di costringere la Roma a cederlo per una questione di scadenze. Ecco perché, nonostante l’accordo non sia ancora stato trovato, le parti restano convinte di potersi stringere la mano e brindare insieme al futuro.

Il domani di Florenzi sarà un po’ più ricco, la richiesta per mettere tutto nero su bianco è di circa 3 milioni di euro a stagione, almeno un milioncino in più rispetto allo stipendio attuale. Un ritocco da big che andrebbe a sovraccaricare casse già pesanti, con quel tetto ingaggi ostinatamente troppo alto e gli occhi dell’Uefa addosso (domani l’incontro per discutere del Fair Play Finanziario).  Ma un’intesa verrà trovata alla fine, perché l’esterno non è solo un romano e romanista pronto ad ereditare la fascia quando De Rossi farà un passo indietro, è anche un insostituibile per Di Francesco e non c’è miglior attestato di fiducia di un rinnovo per continuare l’idillio.

Bruno Peres è stato sospeso dopo l’incidente in Lamborghini, ma prima dello schianto non veniva comunque considerato come una valida alternativa per la fascia destra, altrimenti non si sarebbe pensato ad Aleix Vidal a gennaio e non sarebbe arrivato lo sfortunato Karsdorp in estate. Florenzi ha avuto bisogno che il brasiliano gli coprisse le spalle a inizio stagione, perché la sua è cominciata in ritardo, a settembre, per colpa del secondo infortunio al crociato, un incubo da cui è uscito a testa alta. Rudiger a suo tempo aveva stupito per il calibro delle prestazioni al suo rientro dall’operazione, ma il jolly di Vitinia ha fatto di meglio: si è dovuto rialzare due volte e sta trovando una continuità impressionante (col Benevento sarà la nona presenza consecutiva).

La macchia del rigore parato da Viviano gli è costata qualche insulto e i fischi di un pubblico che sa però perdonare e lui è un pezzo unico, uno di quelli che in campo suda la maglia e dove lo metti gioca, difende e magari segna pure. «Il suo rinnovo è il prossimo obiettivo: lui e la Roma devono continuare insieme per ancora tanti anni», diceva Monchi a dicembre. Il traguardo si è solo spostato un po’ più avanti, il calciomercato ha distolto l’attenzione e cambiato la lista delle priorità, ma per l’imprescindibile Florenzi il prolungamento è poco più di una formalità.

Ben diversa è la questione Luca Pellegrini, che in comune con il vice capitano ha la maledizione delle ginocchia fragili e il ruolo, ma il terzino sinistro ha in testa la tentazione PSG e il suo contratto scade a giugno. Un piccolo spiraglio però sembra essersi riaperto, perché le trattative per il rinnovo in giallorosso continuano e chissà che alla fine non arrivi un doppio sì a Trigoria.

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