La trasferta di Udine sarà con ogni probabilità vietata ai tifosi romanisti. L’altro ieri l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive aveva fatto sapere che “valutati i profili di rischio delle altre manifestazioni in programma, gli incontri “Udinese – Roma”, “Sampdoria – Hellas Verona”, “Monopoli – Andria”, “Acri – Castrovillari” e “Mondragone – Afragolese”, sono stati trasmessi alle valutazioni del Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive che si terrà, in telelavoro, nella giornata del 8 febbraio alle ore 12:00″.
Il Casms ha quindi trasmesso al prefetto di Udine la richiesta di vietare la trasferta ai tifosi giallorossi. Lo stesso è stato fatto per Sampdoria-Verona. Alla radice del divieto ci sono gli scontri e conseguenti arresti verificatisi a Verona prima della partita tra Hellas e Roma. La decisione del Prefetto potrebbe arrivare già oggi o addirittura lunedì, ma pare abbastanza scontata: non risultano precedenti in cui i prefetti non abbiano seguito le indicazioni del Casms e quindi, con ogni probabilità, Udinese-Roma sarà proibita ai romanisti. In questo caso ai romanisti che hanno già acquistato i tagliandi verrebbe rimborsato il prezzo del biglietto.
Intanto fonti vicine a Trigoria fanno sapere che i giallorossi si stanno muovendo per vie diplomatiche, in quanto ritengono ingiusta la richiesta del Casms. La società ha sensibilizzato la Lega di A e sta continuando a lavorare su questo fronte. Il club fa leva su un principio di fondo: se la decisione deve rispondere ad un criterio punitivo dopo i fatti di Verona, va tenuto conto che per quella circostanza (dopo i 21 tifosi fermati e daspati) la punizione dovrebbe essersi esaurita, senza limitare qualunque altro sostenitore giallorosso. Da parte sua, l’avvocato Lorenzo Contucci, tramite il proprio profilo Facebook, ha fatto sapere di aver presentato al Prefetto una richiesta di accesso agli atti: qualora venisse confermato dal Prefetto il divieto di trasferta, porterebbero esserci gli estremi per ricorrere al TAR.