La rabbia: segni un gol che cambia gli equilibri di una partita e, invece di festeggiare, prendi il pallone lanciandolo lontano, travolto dal turbine di sentimenti contrastanti. La generosità: puoi segnare la doppietta e smantellare il complesso da rigore sbagliato e invece a tempo scaduto lo lasci a un compagno che a sua volta ha bisogno di prendere fiducia, Defrel. In un modo o nell’altro, Edin Dzeko è sempre un uomo copertina per la Roma. Sbaglia, non sbaglia, esulta, non esulta, tira, non tira. E’ Dzeko.
Sono 11 i gol in campionato, che non sono così pochi, e 14 in stagione, ma sul suo umore incidono soprattutto i 4 nelle ultime 18 giornate. Quelli sì, son pochini. Superati i dubbi sul futuro, dovuti a una strana trattativa con il Chelsea, Dzeko è consapevole delle necessità della Roma: senza il suo contributo realizzativo, sarà complicato conservare il quarto posto appena recuperato.
Quel rigore però l’ha lasciato a Gregoire Defrel, come il beneficiario conferma: «Gli ho chiesto io di poterlo tirare, Edin mi ha risposto “Fai gol”.
fonte: Il Corriere dello Sport