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BI – Roma, lo stadio che non c’è vale già 380 mila euro nel bilancio dei padroni americani

(C. Scozzari) – “Famo ‘sto stadio!” sollecitavano l’anno scorso il “Pupone” Francesco Totti, che addirittura lo paragonava a un Colosseo dei tempi nostri, ma anche l’ex allenatore dell’As Roma, Luciano Spalletti (ora all’Inter). E in effetti, con il via libera giunto a dicembre dalla Conferenza dei servizi, il progetto di dare vita a una nuova infrastruttura di proprietà per il club giallorosso ha guadagnato nuovo slancio. “Siamo tutti entusiasti – aveva commentato a caldo il presidente dell’As Roma James Pallotta – di poter iniziare i lavori per costruire uno stadio che renderà i tifosi della Roma di oggi e di domani fieri di indossare i nostri colori e di intonare i nostri cori. Il nostro progetto rappresenterà un elemento di crescita per la città, diventando un piccolo tassello della sua incredibile storia. Sono certo, inoltre, che lo Stadio della Roma sarà molto importante per far tornare il calcio italiano nel posto che si merita. Forza Roma”.

Innanzitutto, va ricordato che, di fatto, lo stadio sarà di proprietà non già della squadra di calcio bensì dei suoi azionisti, ossia gli americani capitanati da Pallotta e riuniti nel veicolo Neep Roma Holding. Quest’ultimo, quindi, custodisce tra le proprie partecipazioni non soltanto la quota di maggioranza nell’As Roma, pari al 79% (la squadra di calcio è quotata in Borsa), ma anche il 100% della Stadio Tdv spa, che è appunto – come veniva spiegato nel dettaglio nell’ultima relazione semestrale del club giallorosso – la società “deputata alla gestione e al finanziamento del progetto ‘Stadio della Roma’”.

Dal bilancio di Neep Roma Holding, appena depositato presso il Registro delle imprese, emergono i valori delle diverse partecipazioni. Quella più preziosa non è difficile da indovinare: si tratta dell’As Roma, che al 30 giugno del 2017 (data di chiusura dell’esercizio di Neep) valeva poco più di 240 milioni di euro. Tale cifra, spiega sempre il bilancio al 30 giugno 2017 di Neep, è il risultato di tre diversi fattori:

  1. l’acquisto della partecipazione, per 60,3 milioni, risalente all’estate del 2011, dalla Roma 2000 srl (società della famiglia Sensi e Unicredit), a cui si aggiungono i quasi 10 milioni pagati per le azioni apportate all’Opa (Offerta pubblica di acquisto che gli americani avevano contestualmente lanciato)
  2.  i 100 milioni versati in conto futuro aumento di capitale deliberati dall’assemblea degli azionisti del 30 gennaio del 2012
  3.  i 70 milioni versati in conto futuro aumento di capitale proprio nel 2017.

Molto inferiore, per ovvi motivi visto che il progetto deve ancora essere realizzato, è il valore della Stadio Tdv (Tdv sta per Tor di Valle, dove sorgerà la struttura): 380 mila euro. In questo caso, a determinare la cifra sono due componenti:

  1. l’acquisizione della partecipazione, risalente al maggio del 2016, dalla As Roma spv llc, società pure partecipata dai soci stranieri che a dispetto del nome è la controllante di Neep (As Roma invece è la controllata), al prezzo di 80 mila euro
  2. la rinuncia, da parte di Neep, al rimborso di un finanziamento soci per 300 mila euro.

A verificare che i valori di queste partecipazioni siano corretti e non si siano ridotti sono stati gli amministratori della Neep insieme con l’esperto indipendente Riccardo Tiscini, docente della Luiss e dell’Universitas Mercatorum di Roma, che a suo tempo aveva già vidimato la correttezza delle condizioni di rifinanziamento dell’As Roma con Goldman Sachs.

Il bilancio della Neep riporta, inoltre, finanziamenti da 35 milioni (inseriti tra le “attività non correnti”) erogati per 17,78 milioni all’As Roma e per 17,2 milioni alla Stadio Tdv. Quest’ultima potrà rimborsare il prestito in quattro anni. Tale operazione, in realtà, si inserisce nella più complessa operazione di rifinanziamento del debito, risalente allo scorso giugno, dell’As Roma con Goldman Sachs, nell’ambito della quale la banca d’affari americana – con cui generalmente lavora Pallotta – ha, tra le altre cose, alzato il prestito a 230 milioni dai precedenti 175.

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