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Il Messaggero Mai vista la Roma più in alto

Udinese-Roma esultanza

(U. Trani) Lo scatto della Roma c’è e si vede in classifica. Perché, dopo il successo in Friuli, Di Francesco si è piazzato al 3° posto. Mai successo in questa stagione che fin qui, in Europa più che in campionato, è stata comunque positiva, con i giallorossi capaci di qualificarsi, dopo 9 anni, da primi agli ottavi, cioè chiudendo in testa il proprio girone. Solo al 25° turno, invece, sono riusciti a salire sul podio della serie A. La rincorsa è stata complicata. E addirittura interrotta, con la frenata di fine 2017 e inizio 2018. I 9 punti conquistati contro il Verona, il Benevento e l’Udinese hanno però certificato il salto in alto.

LUNGA RINCORSA La Roma, pur vincendo il 1° match del torneo il 20 agosto a Bergamo contro l’Atalanta, non riuscì a entrare subito in zona Champions: la differenza reti la spinse al 7° posto dietro all’Inter, alla Juventus, al Milan, al Napoli e addirittura alla Sampdoria e al Chievo. Il 23 settembre, battendo l’Udinese all’Olimpico, ha però ripreso quota, sistemandosi al 4° posto che è l’obiettivo minimo del club giallorosso. E’ rimasta lì per 2 giornate, e con la partita contro la Samp da recuperare (rinvio della gara di Marassi, al 3° turno). Il ko interno contro il Napoli l’ha di nuovo fatta scivolare fuori dal giro che conta. E, per rientrarci, ha dovuto aspettare il 18 novembre, cioè più un mese. Con il successo nel derby d’andata (il 5° consecutivo in campionato dopo quelli contro il Torino, il Crotone, il Bologna e la Fiorentina), è tornata in scia delle big. Ed è rimasta al 4° posto a lungo: 7 giornate (dal 13° al 19° turno).

SERIE TOP Il picco lo ha, però, raggiunto il 16 dicembre, dopo il successo contro il Cagliari all’Olimpico. Alla 17esima giornata, e senza aver giocato il recupero contro la Sampdoria, è arrivata a soli 4 punti dal Napoli leader. Quel 4° posto è stato più significativo dell’attuale 3° (6 punti in meno di un anno fa). Che, però, diventa automaticamente il miglior piazzamento possibile il prossimo 20 maggio: il vantaggio del Napoli (+16) e della Juventus (+15) è incolmabile. La Roma si è inceppata il 23 dicembre, perdendo il 1° match esterno in campionato (e, al momento, unico ko negli 11 viaggi di questo torneo), allo Stadium contro la Juve, per uscire poi dalla zona Champions il 6 gennaio, dopo la sconfitta casalinga contro l’Atalanta.

ULTIMO SCATTO Il riscatto a febbraio, in 3 giornate e con Under protagonista con 4 reti negli ultimi 3 match. Domenica 11 il sorpasso sulla Lazio per il 4° posto e sabato 17 quello sull’Inter per il 3° posto. La crescita è evidente anche nei numeri: adesso l’attacco è il 5° della serie A, con 40 gol realizzati(come l’Inter), e la difesa, grazie all’11° clean sheet in campionato (il 14° stagionale), con 19 reti incassate è subito dietro a quelle del Napoli e della Juve che ne hanno prese 15. La Roma ha insomma ritrovato contemporaneamente l’equilibrio e anche l’efficacia. E la continuità: stessi punti (25) in casa e fuori.

ROTAZIONE VITALE E, analizzando il periodo in cui i giallorossi hanno avuto il rendimento migliore (tra metà ottobre e metà dicembre), è evidente che il turnover ha fatto la differenza prima e anche adesso. Di Francesco, a Udine, ha avuto la possibilità di far riposare 3 titolari come Kolarov, Strootman e Perotti senza che il collettivo ne risentisse. Oltre alla svolta tattica, con il cambio del sistema di gioco (dal 4-3-3 al 4-2-3-1), è stato quindi fondamentale il recupero di alcuni giocatori, da De Rossi a Defrel. Con la rosa al completo, o quasi, la Roma va. E, pure se non corre per lo scudetto, almeno sale sul podio. E da lì si gioca la Champions. Di oggi e di domani.

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