(S.Canettieri) – Con un occhio fisso al calendario (elettorale), in Campidogliosi torna a parlare dello stadio a Tor di Valle. L’accelerazione è arrivata ieri dalla giunta con il via libera al progetto definitivo per la realizzazione del Ponte dei Congressi – che di per sé costituisce variante urbanistica – e che ora andrà in assemblea capitolina per il sì definitivo. L’opera, finanziata dallo Stato e inserita nell’operazione calcistico-immobiliare, ha avuto e ha tuttora un iter abbastanza travagliato. Dopo essere stata mandata indietro, cioè al Consiglio superiore dei lavori pubblici, adesso è al vaglio degli uffici capitolini affinché vengano rispettate le prescrizioni indicate dal Consiglio. L’infrastruttura servirà certo all’intero quadrante, infatti per questo motivo era stata pensata, ma diventerà indispensabile per il controverso iter di Tor di Valle. Nel Ponte dei congressi, infatti, è inoltre prevista la realizzazione «di una rampa di uscita sulla via del Mare in direzione Ostia/ Stadio di Tor di valle e di una rampa di uscita sulla Via Ostiense in direzione Roma», spiegano dal Comune. «Sono previsti interventi – prosegue la nota del Campidoglio – di sistemazione di un tratto di via della Magliana, di un tratto di via del Mare – via Ostiense e dell’intersezione tra Viale Egeo/Via Oceano Pacifico/Via dell’Oceano Indiano». Come ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Luca Montuori «la delibera di variante urbanistica passerà dalla commissione Urbanistica per poi essere adottata dall’Assemblea capitolina».
LA MOSSA – La sindaca Virginia Raggi con questa mossa ne approfitta per smuovere un dossier, quello dello stadio di Tor di Valle, che è ancora fermo negli uffici di Palazzo Senatorio dopo il via libera della Conferenza dei servizi. Non a caso la grillina dice: «Oggi abbiamo fatto un ulteriore passo nei tempi corretti per il coordinamento di tutte le procedure necessarie per dotare la città e il quadrante delle adeguate infrastrutture e vedere avvicinarsi il sogno di cittadini e tifosi». Almeno così sembra, sulla carta, quella della giunta. Perché, appunto, il Ponte dei congressi dovrà tener conto delle sottolineature del Consiglio superiore dei lavori pubblici. E intanto rimane ancora sospesa la vicenda di un altro ponte: quello di Traiano. La Regione nel dare l’ok al nuovo stadio (e alla cementificazione che dovrebbe nascervi intorno) ha fatto inserire come «prescrizione» la presenza di un altro ponte, quello di Traiano appunto. Opera che i privati non vogliono pagare, ma che il Governo, attraverso il ministro dello Sport e responsabile del Cipe Luca Lotti, si è detto disponibile a finanziare. Un nodo che non è stato ancora sciolto. Anche se la mossa di ieri – di fatto in piena campagna elettorale – si inserisce in quadro più complessivo: c’è una più estesa variante urbanistica che l’Aula Giulio Cesare deve approvare, ma per il momento può andar bene anche il Ponte dei Congressi. Il resto si vedrà, magari dopo il 4 marzo.
fonte: Il Messaggero