(E. Menghi) Altro che rivincita, per De Rossi è stato come rivivere un incubo. L’ultima volta in cui la Roma ha perso una partita in Champions dopo essere andata in vantaggio è stata nel 2011, contro lo Shakhtar che la eliminò agli ottavi. «Abbiamo smesso di giocare – la spiegazione del capitano dopo il pareggio. – Ci sono state due partite diverse, ma il risultato ci tiene vivi: dobbiamo fare una grande gara in casa nostra, stare svegli e attenti».
Non lo è stato Florenzi sul gol incassato: «Gli errori – lo giustifica il numero 16 – nel calcio si fanno, abbiamo 90 minuti per farli dimenti care e ribaltare la gara. Ci resta l’amaro in bocca perché ci sentivamo la sfida in pugno». I pugni di Alisson hanno parato il possibile (e anche di più), ma non è bastato: «Non è il risultato che volevamo, ma siamo vivi», dice il portiere. Perotti non cerca alibi: «Colpa nostra, secondo tempo maledetto. Non voglio pensare alla possibile espulsione di Taison, ma a fare un gol per passare il turno».
Oggi il rientro nella capitale intorno alle 13 e si comincia a pensare Milan, con Silva che spera nella prima convocazione e Gonalons ancora out.