(U. Trani) – Bella, vibrante, intensa. Senza sostituzioni e pause. Merito di chi l’ha preparata: Montella e Luis Enrique. È una beffa per entrambi che la sfida sia finita senza un vincitore. Perché la partita lampo del Massimino regala emozioni, ma nessun gol. Quindi è come se la prosecuzione non si fosse giocata. Il risultato di Catania-Roma rimane quello del 14 gennaio (…): 1 a 1, reti di Legrottaglie e De Rossi (quest’ultimo assente ieri, perché sostituito prima dell’interruzione e quindi non più utilizzabile, come capitan Totti). La Roma lascia delusa la Sicilia, dopo questi strani e divertenti 30 minuti di recupero. Con un successo avrebbe scavalcato l’Inter (…) Invece resta sesta. A sei punti dalla zona Champions. Il gruppo di Luis Enrique, però, non è ridimensionato dal pareggio. La voglia e lo spirito visti al Massimino sono quelli giusti. Anche senza alcuni big, il sistema di gioco ha funzionato. Alla velocità di una partita di basket, con continui coast to coast individuali. Con la tecnica di un incontro di calcio a cinque, tocchi ravvicinati e rapidi per arrivare al tiro. Al minuto ventidue, Borini ha avuto la chance migliore per i tre punti. Destro piazzato, nel bel mezzo dell’area del Catania. Grandissima la parata di Kosicky, alla prima presenza in questa stagione per l’indisponibilità di Campagnolo che era in campo il 14 gennaio. La palla quasi gli scappa, ma il portiere slovacco riesce a riprenderla subito, evitando il tap in di qualche avversario a porta vuota. Borini fallisce la palla del successo, dopo l’azione più bella della Roma. Ad un tocco. Lamela, Pjanic e Rosi, con il terzino che chiama al tiro l’attaccante. Luis Enrique è stato di parola. Ha giocato all’attacco come sempre, ha sistemato la squadra in campo solo con il pensiero del successo. Con una sorpresa nel tridente: Piscitella titolare e Bojan in panchina. La promozione del diciottenne della Primavera (19 anni a marzo) è il messaggio dell’asturiano ai giovani di Alberto De Rossi, attualmente impegnati nel torneo di Viareggio. Dopo Caprari, Viviani e Verre, lanciati nei mesi scorsi, ora tocca a Piscitella (…) Tre punte autentiche, dunque, con Lamela a destra, Piscitella a sinistra e Borini centravanti. In pratica il baricentro della squadra è stato alzato ulteriormente. Perché dietro ai tre attaccanti, si è piazzato, in fase di possesso palla, Pjanic. Dal 4-3-3 al 4-2-1-3. Per essere ancora più pericolosi. Lamela è stato grandioso. Nell’uno contro uno sulla fascia e anche nell’aggressività quando doveva fare pressing. Mezz’ora da centometrista. Pjanic si è appoggiato spesso all’argentino: chi ha i piedi buoni ne cerca sempre uno che capisca la sua lingua. Piscitella, a sinistra, ha affondato più volte, dando profondità alla manovra giallorossa. Dal suo piede è nato il cross da cui è sbocciata l’azione da calcetto per il possibile gol di Borini. Greco, schierato al posto di Simplicio che sarebbe entrato in campo già ammonito e quindi con il rischio di essere espulso, non è mai entrato in partita, mentre Gago ha perso troppi palloni in fasi cruciali del match. Insomma le uniche difficoltà della Roma sono state lì, in mezzo al campo: contro il 3-5-2 di Montella non è bastato coprire bene le fasce. Se Kosicky ha salvato il Catania, anche Stekelenburg ha steso il suo braccio destro al momento giusto: esterno sinistro di Llama da fuori area al ventesimo e deviazione in angolo dell’olandese, pizzicato qualche passo in avanti. Dopo quattro minuti anche Almiron, su rimpallo affrontando Juan in area, ha avuto la palla buona, schizzata però sul fondo. Tagliavento non ha ammonito Spolli per un fallaccio su Borini al limite dell’area. Il difensore del Catania aveva preso il giallo già il 14 gennaio e quindi andava espulso. L’arbitro, dopo aver negato nel primo tempo della gara un rigore a Rosi, in questo caso non ha fischiato nemmeno la punizione. Di sicuro è lui il peggiore in campo.