(F.Ferrazza) – In campionato, dopo 456 minuti con la maglia della Roma, non è riuscito a realizzare neanche un gol. Il cruccio di Patrik Schick potrebbe sbattere oggi contro il Torino, la squadra alla quale una rete con la maglia giallorossa l’ha fatta, ma in coppa Italia. Ed è risultata inutile, visto l’eliminazione dal trofeo nostrano. Almeno può risultare di buon auspicio questo fresco precedente (era il 20 dicembre scorso), per sperare che stasera, nell’anticipo del turno di campionato (ore 20,45), l’ex doriano possa sbloccarsi. Lo spera Di Francesco, che su di lui ripone tutte le possibilità di dare continuità alla larga vittoria di Napoli dello scorso fine settimana, seppure costretto nelle scelte vista l’assenza dello squalificato Dzeko e dell’infortunato Defrel.
Nelle cinque volte in cui Schick è stato schierato da titolare in questa stagione sono arrivati due pareggi (Chievo in trasferta, Sassuolo in casa), una vittoria all’Olimpico (Cagliari) e una sconfitta interna contro il Milan (più la gara di coppa Italia di cui detto): un ruolino di marcia non dei migliori, con la squadra che fatica a identificare come punto di riferimento il centravanti ceco, abituata a muoversi per Dzeko. «A livello fisico è al 100% – ammette Di Francesco – ma anche a livello mentale è cresciuto tantissimo, anche se nella ricerca di quello che vorrei da lui durante le partite manca ancora qualcosina. A volte fa corse in più e non in meno rispetto a quelle che vorrei, significa che ha dedizione nei confronti della squadra. Neanche alla Sampdoria ha fatto tutte le gare con continuità e si sta pian piano adattando a questa squadra e quest’ambiente e ai propri compagni».
Con Schick, ci sarà la conferma di Under – reduce da 6 gol in altrettante partite (Champions compresa) – e, molto probabilmente, El Shaarawy. «È uno di quei calciatori – dice Di Francesco – che ha avuto un periodo un pochino particolare, non dico di buio, ma come l’hanno avuto tanti altri. Si sta allenando con continuità e dovrebbe essere della partita, dall’inizio, ma se la gioca con Perotti». Giocatori in cerca di riscatto e di se stessi, all’interno di un Olimpico che stasera a fatica raggiungerà i 30 mila spettatori. L’attesa è già tutta per lo Shakhtar di martedì prossimo, ma guai a dirlo a Di Francesco, preoccupato dai pensieri Champions dei suoi.