(L. Balzani) «Ferreyra ti perdono». Ha 11 anni in meno, ma dimostra una maturità ben più spiccata del collega argentino. E’ Matteo Cancellieri il raccattapalle che martedì sera, nei minuti finali di Roma-Shakhtar, è stato spinto a sorpresa dall’attaccante finendo contro i cartelloni pubblicitari. Un gesto folle che ha scatenato un accenno di rissa in campo. Il ragazzo perdendo l’equilibrio è finito oltre gli schermi, sulla pista d’atletica, sbattendo il polso e il ginocchio.
«Grazie a tutti coloro che si sono preoccupati – ha scritto il giovane su Instagram -. Tutto bene per fortuna, è stato solo un gesto di rabbia incontrollata da parte del giocatore (che ieri si è scusato ufficialmente, ndr) -. È un essere umano anche lui». Belle parole di Cancellieri, attaccante esterno molto promettente della Roma e della nazionale Under 17.
Ma c’è chi ha fatto ben di peggio rispetto a Ferreyra. E’ l’olandese, di origini marocchine, H’Maidat. Il centrocampista di proprietà della Roma è stato arrestato con l’accusa di aver partecipato a ben cinque rapine ad Anversa a danno di una pompa di benzina, un casinò e un supermercato. Il giocatore, classe ’95 gestito da Raiola, era stato spedito in prestito al Westerlo, ma lo scorso gennaio il club belga ha rispedito il ragazzo in Italia dopo che H’Maidat non si era presentato più volte agli allenamenti senza giustificazioni.