“Gli uomini avevano la clava 3000 anni fa, ora è il caso di posarla. Sono vicino alle donne che urlano “basta violenze. Una piaga seria, che viviamo anche in Argentina e sono felice di essere qui, giocare questa amichevole per sensibilizzare la gente su un problema delicatissimo e ritrovare l’Olimpico 15 anni dopo». Gabriel Batistuta, presente: la sesta edizione della «partita mundial: Italia- Resto del Mondo» lo vede come protagonista assoluto, compreso la griffe del gol.
È sembrato emozionato – scrive la Gazzetta dello Sport – nel ritrovare l’Olimpico: «Sì, un po’ sì. Non è mai accaduto di rigiocarci dopo il 2003. Ricordo ancora la gara dello scudetto contro il Parma, l’invasione di campo, la festa…». Dzeko occupa quel ruolo che fu suo, ha i suoi compiti in una Roma diversa: «È un buon giocatore, bene hanno fatto a non cederlo a gennaio, senza di lui non credo si sarebbero qualificati per i quarti di Champions. La Roma è tra le prime otto d’Europa. Un pronostico per la sfida col Barcellona? È difficile, ma la Roma le altre sette può batterle, come può perdere… Secondo me se la gioca alla pari. Serviranno però 180’ perfetti». Si sogna un Batistuta, ma stavolta nato in Italia… «Ciro Immobile non è male… A me piace tanto come punta».